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By luis brianza
Nel 1768 il navigatore inglese James Cook partì per il suo primo viaggio nel Pacifico a bordo dell'[o di Venere sul Sole. A James Cook era stato anche chiesto di scoprire il continente meridionale, o Terra Australis, che secondo gli scienziati doveva esistere per bilanciare la massa terrestre dell'emisfero settentrionale. Così, navigando in direzione sud-ovest da Tahiti, Cook scoprì la Nuova Zelanda, e impiegò sei mesi per disegnarne la mappa. Proseguendo verso ovest, arrivò quindi alla costa sud-orientale dell'Australia, e nell'aprile del 1770 sbarcò a Botany Bay, così battezzata da lui e dal naturalista Joseph Banks, suo compagno di viaggio, a causa della flora insolita e affascinante presente sulle sue coste. Virando verso nord, Cook si tenne vicino alla costa per tracciarne con cura la mappa, ma finì nei bassi fondali della laguna che separa le barriere coralline della costa, dai 16 ai 160 km di distanza. Nonostante le precauzioni, la nave ben presto si incagliò e dovette essere tirata in secca. Nei due mesi che occorsero per ripararla, Cook ebbe tutto il tempo per studiare la meraviglia della Grande barriera corallina. Dopo Cook, intere generazioni di esploratori, scienziati e turisti hanno studiato la barriera e le sue meraviglie. Essa si estende per più di 2000 km, parallelamente alla linea costiera dell'Australia nord-orientale, seguendo i contorni della piattaforma continentale. Nonostante il suo nome, essa è composta da circa 3000 singoli banchi e isolotti di corallo collegati l'uno all'altro, ognuno a un diverso stadio di sviluppo, e separati da stretti canali tortuosi. In alcuni punti, come al largo di capo Melville, a nord, la barriera corallina è una stretta striscia di corallo, mentre vicino a capo Manifold, a sud, misura 320 km di larghezza.
19:34
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By luis brianza
Siete mai stati alla Via Crucis in parrocchia? E' quella preghiera che moltissimi cristiani vivono specialmente nella Quaresima, per prepararsi bene alla Settimana Santa prima di Pasqua, durante la quale ascoltiamo il racconto degli ultimi giorni della vita di Cristo. Nella sua vita Gesù ha sempre amato ed aiutato tutti, ma c’è stato anche chi non ha ricambiato il suo amore: alcune persone hanno voluto ucciderlo. Ma lui ha continuato sempre ad amare, anche quando gli facevano del male, e ha offerto la sua vita al Padre per noi. E Dio Padre l'ha risuscitato: l'amore di Gesù ha vinto la morte, e noi non smetteremo mai di ringraziarlo per quanto ci ha voluto bene.
14:31
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By luis brianza
Lucciole belle, venite da me;
son principessa, son figlia di re.
Ho trecce d'oro filato fino
ho un usignolo che canta su un pino,
una corona di nidi alle gronde,
una cascata di glicini bionde,
un rivo garrulo, limpido, fresco,
fiori di mandorlo, fiori di pesco.
Ho veste verde di vento cucita
tutta di piccoli fiori fiorita
occhi di stelle nel viso sereno,
dolce profumo di viole e di fieno
e per il sonno dei bimbi tranquilli
la ninna nanna felice dei grilli.
23:56
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By luis brianza
Storia
Il comune di Costa Masnaga nasce nel 1870 dalla fusione di tre piccoli comuni: Brenno della Torre, Centemero e Tregolo (R.D. 7 gennaio 1870, n. 5448).Una delle tracce più antiche di insediamenti sul territorio comunale è la Torre di Camisasca, recentemente restaurata, edificata intorno all'anno 1000 probabilmente per difendersi dai continui saccheggi degli Ungari dalle famiglie di origine longobarda. Nel 17° secolo la Peste decimò la popolazione del paese.
In epoca più recente Costa Masnaga vede la nascita dei primi opifici: l'attività tessile si consolida e si espande negli anni assumendo proporzioni importanti e risultando decisiva per la ricchezza del territorio. Accanto alla lavorazione della seta nascono poi aziende specializzate nella lavorazione di altre fibre, come per esempio quella del cotone. A suggello di questa inestimabile propensione per le attività tessili viene conferito al comune il titolo di "Città del Tessile".
Personaggi illustri
Nel 1802, Carlo Bianconi, un comasco di Tregolo, frazione di Costa Masnaga, giunse in Irlanda per volere del padre. Aveva appena 16 anni e iniziò la sua attività come venditore ambulante. Poco più di 35 anni dopo, il sistema dei trasporti irlandese fu rivoluzionato da quest'uomo con vetture trainate da cavalli. Egli si stabilì a Clonmel, la capitale di Tipperary, di cui divenne in seguito sindaco e con la quale oggi Costa Masnaga è gemellata. Alla fine delle guerre napoleoniche, quando i cavalli non erano più richiesti per operazioni di trasporto e di guerra, comprò per 10 sterline un cavallo e una carrozza e diede così inizio alla sua famosa flotta di carrozze che cominciarono a collegare le varie parti d'Irlanda. Nel 1837 Carlo Bianconi disponeva di 900 cavalli e di 67 carrozze. Ancora oggi il percorso che attraversa l'Irlanda e sul quale transitavano le sue carrozze, porta il suo nome.
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By luis brianza
CHI ERANO E COSA FACEVANO LE PIU CONOSCIUTE MASCHERE ITALIANE
ARLECCHINO - originario di Bergamo, da molti secoli una delle maschere preferite. Arlecchino è il simbolo stesso del Carnevale. Furbo ma anche ingenuo, Arlecchino sembra soccombere di fronte alla prepotenza dei suoi padroni, ma alla fine riesce sempre ad avere la meglio e a raggirare chi aveva tentato di metterlo in difficoltà. Essendo povero, la sua maschera è tutta colorata perchè fatta con ritagli di stoffa presi qua e là.
BALANZONE
BALANZONE - Come Pantalone è un personaggio fondamentalmente serio, ma più facilmente di lui si allontana dalla serietà per assumere un aspetto ridicolo che viene ridicolizzato dai servi furbi. E' un Dottore.
BRIGHELLA
BRIGHELLA - Nella Commedia dell'Arte (alla quale appartengono tutte le maschere) Brighella fa la parte del servo furbo. Più furbo di Arlecchino che, pur cavandosela sempre, è un ingenuo, Brighella è un vero maestro d'intrighi organizzati allo scopo di farsi beffe di Pantalone o per agevolare l'amore contrastato di tante giovani coppie.
COLOMBINA
COLOMBINA - La più famosa fra le servette. Ha origine a Venezia. A volte viene rappresentata anche come figlia di Pantalone, a volte come moglie di Arlecchino è sempre un personaggio di contorno nella Commedia dell'Arte ma importantissima perchè saggia e maliziosa allo stesso tempo.
GIANDUJA
GIANDUJA - La maschera torinese. Non è molto vecchia come maschera, nasce nell'800 e fu subito adottato dai piemontesi che vedevano riflesso in lui il loro spirito arguto, il desiderio di libertà accompagnato a tanto buon senso.
PANTALONE
PANTALONE - Molto serio, figura del commerciante veneziano attaccato al denaro, brontolone, viene sbeffeggiato, proprio per la sua serietà, da Arlecchino, Brighella e soci.
PULCINELLA
PULCINELLA - Originario di Napoli, insieme ad Arlecchino è la più famosa delle maschere. E' un personaggio allegro, ma qualche volta anche triste. Poca voglia di lavorare e molta di divertirsi, è occupato a cercare sempre soluzioni per raggiungere questo suo obiettivo. Come molti altri, è un servo in tutte le commedie.
STENTERELLO
STENTERELLO - Tipica maschera fiorentina. Uomo intelligente e scaltro, ama i giochi di parole ed è noto anche per la sua grande umanità che fa sì che Stenterello accetti con grande filosofia tutte le cose che le sue avventure gli mettono di fronte. Umorista schietto, spesso diventa acido coi potenti.
TARTAGLIA
TARTAGLIA - Origine veronese. Servo balbuziente, su questa caratteristica costruisce tutta la sua comicità. per esempio può accadere che, parlando di Pantalone, dica co-co-co in modo tale che non si capisca se questo è cornuto o contento. Il pubblico ride e sghignazza.
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