Racconto sull'autunno -
di R. Lanocita -
Chi ha tempo non aspetti tempo -
Lo scoiattolo quel giorno aveva una maledettissima fame.
Eh, sì i primi freddi stavano per giungere ed egli ancora non era riuscito a rifornire la propria tana , di tante noci, mandorle, castagne, quante gliene sarebbero state necessarie durante il lungo inverno.
Sapeva che fra poco avrebbe dovuto cercar riparo ai rigori invernali rincantucciandosi nella tana, al calduccio, ed assopendosi per svegliarsi solo di tanto in tanto per il tempo sufficiente a nutrirsi con quello che aveva messo in serbo durante l'autunno.
Ma proprio poiché pensava a tale forzato ritiro, aveva voluto godersi l'ultimo solicello, giocando e saltellando tra i rami e le foglie che ormai erano divenute rosse e gialle. Mentre, affannato, saltellava da un albero all'altro, s'imbatté in una castagna, rinserrata in un riccio particolarmente spinoso.
Lo scoiattolo tese una zampetta per afferrare la castagna, ma si punse; tentò con l'altra zampetta, ma dovette ritrarla a precipizio; avvicinò il musetto, ma fece un balzo indietro per il dolore: sembrava un cuscinetto di spilli quel riccio.
In altri momenti, con calma, avrebbe trovato il modo di afferrare il riccio senza pungersi, ma adesso non aveva tempo da perdere e perciò, sdegnato, esclamò:
Ma è proprio una vergogna! Io ho tanta fretta e tu ti permetti di scherzare.
Non scherzo affatto, caro signore, - rispose la castagna risentita -sei tu che fai le cose troppo in fretta. Hai giocato quando avevi tutto il tempo per agire con calma, non puoi adesso, in pochi giorni, improvvisare ciò che avresti dovuto fare durante lunghi mesi.
Il lavoro, ricordalo, va svolto con calma e per tempo e non basta affannarsi in ultimo per rifarsi del tempo perduto.
Posta un commento